. . . nel XIII° secolo un imperatore giapponese,
stanco delle guerre provocate dei suoi feudatari,
li raccolse intorno a se imponendo loro di cessare le ostilità
armate e di definire le loro dispute in un combattimento
senza spargimento di sangue, da fare con gli Aquiloni . . .
Il Rokkaku è un tradizionale aquilone giapponese; il suo telaio di bambù consiste semplicemente di due stecche trasversali e di una nel centro, che può essere rimossa per consentire di trasportare l'aquilone arrotolato; le pitture sono, in genere, costituite da ritratti di guerrieri. A Shirone nella festa annuale gli aquiloni Rokkaku, alti alcuni metri, si schierano l'uno contro l'altro come aquiloni da combattimento sulle due rive del fiume: vince la squadra che riesce a squarciare l'aquilone avversario e/o a farlo cadere nel canale. |
Un rokkaku efficace deve essere lungo almeno un metro, con il telaio fatto di bacchette di legno: la spina Ø 8 mm (più rigida) e le due traverse Ø 6 mm (poiché devono flettere per creare la forma concava); a tale scopo occorre applicare alle traverse dei tirantini di spago che ne fissino la curvatura: la traversa di prua meno curvata di quella posteriore.
Per
fissare i tiranti alle estremità delle traverse, rinforzare la testa
della stecca con un tubicino di plastica con diametro interno pari a
quello della stecca (bloccato con mastice); scavare una scanalatura
nella testa del legno, creare un cappio alle estremità dei tirantini ed
agganciarli alle traverse. |
Sulla coda, invece occorre creare un sistema per regolare la tensione: è possibile utilizzare un laccio con una serie di nodi da infilare in una scanalatura della spina (non forzare troppo!). Per fissare le traverse rinforzare gli spigoli della vela e fare un foro: usare degli elastici per fissare la vela alle stecche (nelle stesse scanalature dei tiranti).
Rinforzare e forare la vela in corrispondenza dei punti d’attacco delle briglie a ¼ e ¾ delle traverse; usare un cavo di 4 metri per ogni briglia e legare con un cappio esattamente il punto medio; unire i due cappi con un archetto di circa 50 cm. Con una serie di tentativi trovare il punto ottimale per il fissare il cavo di ritenuta. |
Al crescere delle dimensioni della
vela, occorre utilizzare stecche di diametro maggiore; inoltre bisogna
aggiungere due punti di attacco della briglia all’incrocio della spina
con le traverse.